comunità educativo-riabilitative per minori • Antennina
ANTENNINA
 

Indirizzo: Via Rizzardi 5 - 30175 Marghera (Ve)

Tel. 041 7792637

e-mail: antennina@buonpastore.org

 


COS'E'

E' una comunità educativa-riabilitativa sorta nel 2003 come distaccamento dell'Antenna 112 per offrire un servizio educativo, terapeutico e riabilitativo dedicato a minori di entrambi i sessi con DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO (ICD 10 F84) con una particolare presenza di tratti autistici associati ad altri disturbi come RITARDO MENTALE [F70-F73], DISTURBO IPERCINETICO [F90], DISTURBI DEL COMPORTAMENTO [F91-F92], DISTURBI DELLA SFERA EMOZIONALE CON ESORDIO ABITUALE NELL'INFANZIA E NELL'ADOLESCENZA [F93], DISTURBO DEL FUNZIONAMENTO SOCIALE CON ESORDIO SPECIFICO NELL'INFANZIA E NELL'ADOLESCENZA [F94], EPILESSIA [G40] che ne compromettono ulteriormente il quadro e aggravano la difficoltà nella gestione familiare e scolastica, già faticosa in situazioni di monodiagnosi.

LA STRUTTURA
é situata tra Marghera e Mestre (vicina a scuole di diverso grado, ludoteche, spazi pubblici, mezzi di trasporto, stazione ferroviaria....) e dispone di un grande giardino. Offre diversi spazi per laboratori ed attività individualizzate (musicoterapia, psicomotricità, terapia occupazionale...), ma al contempo permette - in base alla situazione di ciascun ospite e ai progressi terapeutici raggiunti - la creazione di percorsi personalizzati di re-inserimento sociale.

OBIETTIVI e INTERVENTO
La strategia educativa, terapeutica e riabilitativa privilegia l'accoglienza di ciascun minore nella sua specifica singolarità ("isole di competenza", stereotipie, fissità...), per utilizzarla come punto di partenza imprescindibile per un lavoro educativo-riabilitativo elaborato dall'équipe nel Progetto Individualizzato (PI). Il lavoro clinico, di comune accordo con i Servizi invianti e la famiglia (o tutore), viene organizzato attorno a quattro step, più logici che cronologici, tuttavia per la particolare tipologia di utenti l'accento maggiore è posto nei primi due step.

1. Pacificazione - Riduzione degli agiti auto ed etero aggressivi, delle stereotipie, dell'iperattività, dei momenti di angoscia o di crisi pantoclastiche (ove presenti) all'interno del contesto regolato e organizzato del Centro;

2. Costruzione - A partire da quanto ciascun soggetto porta come sua o sue caratteristiche personali (fosse anche un oggetto, una parola/filastrocca, un rituale ossessivo, una stereotipia, un agito...) costruzione via via più articolata e complessa di un sapere personale successivamente dialetizzabile con il sapere pre-costituito dell'Altro sociale. La capacità di passare tramite la domanda, di sostenere i tempi di attesa così come la turnazione e la frustrazione, sono conquiste fondamentali per il passaggio allo step successivo;

3. Apprendimento - Ottenuta la pacificazione e articolato un sapere personale, in maniera indiretta e non speculare ci si focalizza, spesso a partire dalle "isole di competenza" del minore, sull'acquisizione di norme sociali, comportamenti adattivi e altre forme di apprendimento, anche scolastico;

4. Legame sociale - Attraverso un lavoro di rete che coinvolge genitori, insegnanti, operatori socio-sanitari... si sostiene e promuove un sempre maggiore inserimento scolastico e la frequentazione di luoghi di socializzazione (piscina, ludoteca, attività sportive di gruppo...), perseguendo una crescita anche nella gestione delle relazioni con i pari in contesti extrascolastici.


La struttura della giornata è articolata in atelier in cui operatori e ospiti sono impegnati in attività personalizzate volte a far maturare il minore e condurlo lungo i quattro assi portanti del lavoro terapeutico. Gli atelier si svolgono in gruppi diversificati in base al percorso educativo-riabilitativo, a seconda del tipo di attività prevalente (ludica, rieducativa, scolastica, occupazionale, riabilitativa, sociale).

I PARTNER PRINCIPALI: GENITORI E SCUOLA
Al fine di migliorare la capacità di socializzazione è ritenuto indispensabile il lavoro di rete con le scuole che gli utenti frequentano, mentre i genitori sono considerati partners privilegiati del lavoro complessivo: essi sono sostenuti attraverso colloqui a cadenza regolare durante i quali non solo si affronta la specificità del disturbo ma, a partire dalle impasse presentate, si condividono e mettono a punto strategie e modalità di intervento per la gestione del minore in famiglia. I genitori giudicano quotidianamente i risultati del lavoro e fin dal primo giorno sanno - grazie ad una sorta di patto reciproco - che possono sospendere in qualunque momento la frequenza dei loro figli al Centro. La loro fiducia nell'équipe e nello stile di lavoro è condizione imprescindibile per l'efficacia dell'intero processo terapeutico. Il costante lavoro clinico con la famiglia è finalizzato a far acquisire una rinnovata capacità di gestire il minore in autonomia nel contesto di origine.


MODALITA' DI ACCOGLIENZA E DIMISSIONI

L'Ammissione viene decisa dalla direzione del Centro in accordo con i Servizi territoriali invianti, previa accettazione da parte della famiglia.
Le modalità di accoglienza possono essere modulate in funzione dell'evoluzione del quadro complessivo del minore e della famiglia. Debbono tener conto sia di un effettivo supporto alla famiglia ma, al contempo, di un costante rapporto con essa, così da permettere processi di cambiamento positivi al suo interno.
Il progetto educativo-riabilitativo mediamente dura due anni e le dimissioni sono stabilite di comune accordo con i Servizi Invianti e la famiglia.


PERSONALE
L'orientamento teorico dell'équipe fa riferimento ad un modello psico-educativo che integra gli apporti più significativi della psicoanalisi alle più recenti acquisizioni della pedagogia e dell'epigenetica.
Il personale comprende psicologi clinici o dell'età evolutiva, educatori e operatori socio-sanitari. Sono inoltre presenti psicomotricisti, mentre per altre attività riabilitative specifiche (logopedia, riabilitazione in acqua,...) ci si avvale di consulenti esterni che assicurano interventi specialistici.
Il programma educativo-riabilitativo è costantemente supervisionato in un'équipe settimanale durante la quale viene fatto il punto sul lavoro con ciascun utente, viene verificato il Progetto Individuale e vengono via via affinate proposte terapeutiche in base allo svilupparsi del percorso terapeutico.
La direzione è affidata ad uno psicologo clinico, psicoterapeuta e psicoanalista lacaniano (SLP), mentre il coordinamento della struttura e la gestione organizzativa sono curati da una psicologa di lunga esperienza nel campo del disagio infantile e in psicologia di comunità.
La consulenza neuropsichiatrica e farmacologica è assicurata da uno specialista del Servizio di Neuropsichiatria Infantile dell'Azienda Ospedaliera Universitaria di Verona.
Gli aspetti amministrativi sono di competenza della sede delle Opere Riunite Buon Pastore.

 

Articoli e pubblicazioni relative al lavoro svolto nella comunità Antennina

Quaderni Veneziani - Autismo e psicosi infantile
 

 

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