Indirizzo: P.le Martiri G. e D. delle foibe, 21
30175 Marghera (Ve)
Tel. 041 921470
e-mail: mailto:antenna@buonpastore.org
E' una comunità educativa-riabilitativa sorta nel 1997 che offre un servizio educativo, terapeutico e riabilitativo nei confronti di minori-adolescenti (maschi e femmine) in situazione di evidente disagio psico-sociale e/o con gravi disturbi di comportamento. Fin dal suo nascere la comunità si è specializzata nel trattamento dei DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO (ICD 10 F84). Per il quadro clinico complesso che presentano i minori non sono nelle condizioni di poter beneficiare delle normali risorse che il territorio di appartenenza, il contesto scolastico e la famiglia sono in grado di offrire. Le criticità maggiori coinvolgono l'area del linguaggio, della condotta, della comprensione delle regole sociali, della gestione dell'auto o etero aggressività, dell'espressione delle sensazioni e dei bisogni. Spesso a causa di tali disturbi è in atto da tempo un certo isolamento sociale, che si ripercuote anche sulla famiglia, non di rado provata in modo così significativo da non riuscire più a far fronte alla situazione con le proprie energie e risorse.
LA STRUTTURA
é situata nel centro di Marghera (vicina a scuole di diverso grado, ludoteche, spazi pubblici, campi sportivi, mezzi di trasporto....) e dispone di un grande giardino e campo da calcio; offre spazi per laboratori e attività individualizzate, ma al contempo permette - in base alla situazione di ciascun ospite e ai progressi terapeutici raggiunti - la partecipazione alla vita pubblica e a percorsi di re-inserimento sociale.
OBIETTIVI
La strategia educativa, terapeutica e riabilitativa si basa sull'accoglienza di ciascun minore nella sua specifica singolarità, per utilizzarla come punto di partenza imprescindibile per un lavoro educativo-riabilitativo elaborato dall'équipe nel Progetto Individualizzato (PI). Il lavoro clinico, di comune accordo con i Servizi invianti e la famiglia (o tutore), viene organizzato attorno a quattro step, più logici che cronologici:
1. Pacificazione - Riduzione degli agiti auto ed etero aggressivi, delle stereotipie, dell'iperattività, dei momenti di angoscia o di crisi pantoclastiche (ove presenti) all'interno del contesto regolato e organizzato del Centro;
2. Costruzione - A partire da quanto ciascun soggetto porta come sua o sue caratteristiche personali (fosse anche un oggetto, una parola/filastrocca, un rituale ossessivo, una stereotipia, un agito...) costruzione via via più articolata e complessa di un sapere personale successivamente dialetizzabile con il sapere pre-costituito dell'Altro sociale. La capacità di passare tramite la domanda, di sostenere i tempi di attesa così come la turnazione e la frustrazione, sono conquiste fondamentali per il passaggio allo step successivo;
3. Apprendimento - Ottenuta la pacificazione e articolato un sapere personale, in maniera indiretta e non speculare ci si focalizza, spesso a partire dalle "isole di competenza" del minore, sull'acquisizione di norme sociali, comportamenti adattivi e altre forme di apprendimento, anche scolastico;
4. Legame sociale - Attraverso un lavoro di rete che coinvolge genitori, insegnanti, operatori socio-sanitari... si sostiene e promuove un sempre maggiore inserimento scolastico e la frequentazione di luoghi di socializzazione (piscina, ludoteca, attività sportive di gruppo...), perseguendo una crescita anche nella gestione delle relazioni con i pari in contesti extrascolastici.
La struttura della giornata è articolata in atelier in cui operatori e ospiti sono impegnati in attività personalizzate volte a far maturare il minore e condurlo lungo i quattro assi portanti del lavoro terapeutico. Gli atelier si svolgono in gruppi diversificati in base al percorso educativo-riabilitativo individuale e a seconda del tipo di attività prevalente (ludica, rieducativa, scolastica, occupazionale, riabilitativa, sociale).
I PARTNER PRINCIPALI: GENITORI E SCUOLA
Al fine di migliorare la capacità di socializzazione è ritenuto indispensabile il lavoro di rete con le scuole che gli utenti frequentano, mentre i genitori sono considerati partners privilegiati del lavoro complessivo: essi sono sostenuti attraverso colloqui a cadenza regolare durante i quali non solo si affronta la specificità del disturbo ma, a partire dalle impasse presentate, si condividono e mettono a punto strategie e modalità di intervento per la gestione del minore in famiglia. I genitori giudicano quotidianamente i risultati del lavoro e fin dal primo giorno sanno - grazie ad una sorta di patto reciproco - che possono sospendere in qualunque momento la frequenza dei loro figli al Centro. La loro fiducia nell'équipe e nello stile di lavoro è condizione imprescindibile per l'efficacia dell'intero processo terapeutico. Il costante lavoro clinico con la famiglia è finalizzato a far acquisire una rinnovata capacità di gestire il minore in autonomia nel contesto di origine.
MODALITA' DI ACCOGLIENZA E DIMISSIONI
L'Ammissione viene decisa dalla direzione del Centro in accordo con i Servizi territoriali invianti, previa accettazione da parte della famiglia.
Le modalità di accoglienza possono essere modulate in funzione dell'evoluzione del quadro complessivo del minore e della famiglia. Debbono tener conto sia di un effettivo supporto alla famiglia ma, al contempo, di un costante rapporto con essa, così da permettere processi di cambiamento positivi al suo interno.
Il progetto educativo-riabilitativo mediamente dura due anni e le dimissioni sono stabilite di comune accordo con i Servizi Invianti e la famiglia.
PERSONALE
L'orientamento teorico dell'équipe fa riferimento ad un modello psico-educativo che integra gli apporti più significativi della psicoanalisi alle più recenti acquisizioni della pedagogia e dell'epigenetica.
Il personale comprende psicologi clinici o dell'età evolutiva, educatori e operatori socio-sanitari. Sono inoltre presenti psicomotricisti, mentre per altre attività riabilitative specifiche (logopedia, riabilitazione in acqua,...) ci si avvale di consulenti esterni che assicurano interventi specialistici.
Il programma educativo-riabilitativo è costantemente supervisionato in un'équipe settimanale durante la quale viene fatto il punto sul lavoro con ciascun utente, viene verificato il Progetto Individuale (PI) e vengono via via affinate proposte terapeutiche in base allo svilupparsi del percorso terapeutico.
La direzione è affidata ad uno psicologo clinico, psicoterapeuta e psicoanalista lacaniano (SLP), mentre il coordinamento della struttura e la gestione organizzativa sono curati da una psicologa e psicoterapeuta che lavora all'Antenna 112 fin dalla sua fondazione.
La consulenza neuropsichiatrica e farmacologica è assicurata da uno specialista del Servizio di Neuropsichiatria Infantile dell'Azienda Ospedaliera Universitaria di Verona.
Gli aspetti amministrativi sono di competenza della sede delle Opere Riunite Buon Pastore.
Articoli e pubblicazioni relative al lavoro svolto nella comunità Antennina